Natura, storia, cultura, sviluppo: potenziale e criticità
L’area dell’Orvietano e dell’Umbria Sud-Ovest è composta da 20 comuni situati geograficamente a cerniera tra Umbria, Toscana e Lazio.
La superficie interessata è pari a 1.187 kmq, con una densità della popolazione medio-bassa pari a 52,7 abitanti per Kmq, circa la metà del valore medio regionale pari a 104,5.
Si presenta come un contesto territoriale ricco di storia e cultura, che si è stratificato nei secoli all’interno della propria conformazione geomorfologica. Il fondovalle, segnato dalla presenza di alcuni fiumi di interesse regionale come il Paglia, il Chiani e il Tevere, è ricco di testimonianze etrusche e romane, mentre nel sistema di crinali che gli fa da cornice, insistono i centri e borghi di origine medievale. A caratterizzare il paesaggio locale è la sostanziale persistenza di una cultura agricola storica e il mantenimento del sistema policentrico dei borghi storici. Un paesaggio che, a partire da questi forti caratteri comuni, si diversifica e impreziosisce in diverse declinazioni.
L’ambito territoriale più prossimo ad Orvieto si caratterizza per la presenza di nuclei storici, borghi fortificati, l’alternarsi di rocche e castelli, ville gentilizie e di piccoli borghi rurali connessi storicamente all’ambiente rurale e al sistema produttivo agricolo. Il paesaggio agrario alterna aree a pascolo, vigneti, seminativi e oliveti in un contesto dove sono ancora leggibili alberature isolate e filari alberati. Da un punto di vista naturalistico lo S.T.I.N.A. (Sistema Territoriale di Interesse Naturalistico Ambientale – Monte Peglia e Selva di Meana) include una delle foreste di alto fusto più estese e ben conservate dell’Umbria. L’ambito territoriale più prossimo a Città della Pieve si caratterizza per l’assetto agrario tradizionale di cui ancora presenta i caratteri salienti. I valori sociali e simbolici che il paesaggio esprime sono legati alle forme e tecniche costruttive, nonché all’uso del materiale storico e tradizionale senese del laterizio. Infine, l’ambito territoriale più a sud e più prossimo a Guardea, comprende i territori di valle fluviale e di versante collinare al confine con il Lazio. Questa parte del territorio è fortemente caratterizzata dalla presenza del fiume Tevere, che oltre ad essere il corso d’acqua principale della regione, rappresenta un corridoio ecologico e un bacino di naturalità di fondamentale interesse per l’intera regione.
Dal punto di vista socio-economico l’area ha subito alcune profonde trasformazioni a partire dagli anni ’50-’60 legate ad una progressiva riduzione degli occupati in agricoltura, mai compensata dallo sviluppo di altri settori quali industria e terziario.
Spopolamento e declino economico sono due dei fattori critici di cui si occupa la Strategia nazionale Aree Interne, cui UmbriaViva si ispira e da cui prende i principi base per gli interventi da progettare, ponendo attenzione alle potenzialità esistenti e ai piccoli segnali di ripresa che emergono dai monitoraggi.
Tra i settori economici che sono invece cresciuti, vi è il turismo legato prevalentemente alla natura e ai beni culturali, anche grazie alla diffusione, in particolare modo nell’ultimo decennio, di diverse politiche di branding regionale. I tre punti di forza identificativi e attrattivi della “destinazione Umbria” ritrovano pienamente nel Sud Ovest Orvietano un testimone d’eccellenza: ambiente e paesaggio; storia, cultura, eventi, esperienze; armonia, spiritualità, autenticità.
Intorno a questi tre punti ruota la riaggregazione dell’offerta turistica che dovrà caratterizzare nei prossimi anni la percezione dell’Umbria e dell’orvietano sui mercati nazionali e internazionali. Già da oggi il turismo attratto dall’area è un turismo “lento”, esperienziale, teso alla riscoperta e al godimento di situazioni autentiche e profonde, valoriale e “memorabile” sul piano del personale arricchimento, nella sfera della conoscenza e in quella emozionale.
L’Orvietano con ben 28 luoghi della cultura statali e non statali, si caratterizza come il comprensorio umbro in grado di far registrare il maggior numero di arrivi di turisti, in particolare stranieri. L’extralberghiero che è cresciuto del 11% è di fatto la prima scelta dei turisti che vengono in quest’area, italiani o stranieri che siano, alla ricerca di un confronto vero e diretto con il territorio.
La maggioranza dei borghi di questo territorio, sono collegati da strade e tracciati di notevole interesse storico e naturalistico (primi fra tutti i percorsi dell’Antica Via Cassia, della Via Traiana Nova, della Via Orvietana che collega la Città della Rupe a Perugia passando nel territorio di San Venanzo, dell’antica strada che unisce Orvieto a Todi e della strada che collega Baschi ad Amelia, percorsi da valorizzare ulteriormente all’interno dell’offerta della Regione Umbria).
Lungo questi tracciati, o nelle loro vicinanze, insistono siti di notevole interesse finora poco o nulla valorizzati: le Fonti di Tiberio a Monterubiaglio e Castel Viscardo; le grotte di origine carsica denominate Tane del Diavolo a Parrano; il complesso architettonico della Scarzuola a Montegabbione; i borghi di Prodo, Titignano, Rocca Ripesena, solo per citarne alcuni. Esiste, inoltre, la rete di strade legate alle produzioni tipiche del territorio (Strada del Vino Etrusco- Romana e Strada dell’Olio extravergine di oliva Dop “Umbria”) che, in parte, si sovrappongono a quelle precedentemente descritte.
L’area possiede ancora grandi margini di valorizzazione, legati ad una miglior fruizione dei beni culturali, alla presenza di centri e nuclei antichi, alla bellezza del paesaggio storico e a produzioni agroalimentari di grande qualità.
Uno dei limiti ancora attuali dell’offerta territoriale a fini turistici è relativo alla frammentazione delle proposte di promozione dei beni culturali e del turismo, portate avanti troppo spesso da singoli comuni, associazioni o operatori non in rete tra di loro. Sebbene il territorio stia lavorando già da tempo per rispondere a questa criticità, il problema ancora sussiste ed è proprio sulla spinta della necessità di fare sistema tra i due comparti (e non solo) che nasce UmbriaViva.
Territorio
La natura, i borghi, i paesaggi, sport e attività outdoor
Enogastronomia
Vino, olio, tipicità agroalimentari, tradizione e innovazione.
Eventi
Festival, manifestazioni, saghe.
Ospitalità
Agriturismo, resort, albergo diffuso.
Cultura
La storia, l’arte, la letteratura.
Sviluppo
Promozione, marketing, formazione, servizi.
UmbriaViva – Partner istituzionali
comune di
todi
comune di
orvieto
comune di
baschi
comune di
montecchio
comune di
guardea